Tour Esplorativo “Matera e l’acqua”

A CHI SI RIVOLGE

Un tour adatto a tutti, grandi e piccini, e a chiunque voglia capire di più di una città scavata e modellata dall’acqua e che con essa crea un rapporto speciale sin dai tempi più antichi.

Un tour che vi condurrà alla scoperta di quei luoghi (palombari, cisterne, neviere), in cui l’acqua ha potuto creare ed esprimere il suo legame col territorio materano, ed in particolare la città dei “Sassi”, sviluppata attorno ad essi.

DESCRIZIONE

L’acqua ha sempre rappresentato un bene primario per qualsiasi essere vivente e sin dai tempi preistorici gli uomini che hanno popolato il territorio materano si son dovuti ingegnare per canalizzare le acque piovane al fine di raccoglierle in vasche e potersene approvvigionare al bisogno.

L’altopiano roccioso della Murgia, infatti, è un territorio di origine sedimentaria marina e dunque calcareo, e per tale motivo un territorio privo di acque superficiali o falde acquifere e sorgive.

Ed è così che la Civita e le valli dei Sassi ad essa laterali nei secoli si sono riempite di cisterne, dove l’acqua veniva convogliata per caduta, raccolta e conservata per il fabbisogno idrico da parte degli abitanti della città.

Attorno alle cisterne si vennero a creare casali rupestri, insiemi di grotte abitate da contadini o pastori, con stalle, magazzini, depositi delle derrate alimentari, luoghi di produzione casearia….

Finché nei primi decenni del 1300 le vallette pietrose dei Sassi iniziarono a prendere forma e nei secoli successivi a trasformarsi in un intricato e interessante complesso urbanistico dove tutto ruotava attorno alla canalizzazione delle acque piovane in vasche di decantazione o di filtraggio e dunque in cisterne di raccolta e approvvigionamento.

Gli antichi rioni “Sassi” di Matera rappresentano oggi un sito unico al mondo, dichiarato nel 1993 Patrimonio dell’Umanità, fatto di “vuoti nel pieno”, ossia ambienti scavati secondo quel criterio dell’architettura in negativo all’interno del territorio tenero e friabile e sulla base di quell’esigenza primaria dell’uomo di recuperare acqua per il proprio fabbisogno.

COME SI SVOLGE

Il tour parte dalla collina del Lapillo, dove si erge il Castello Tramontano, per arrivare in Piazza Vittorio Veneto, con il Palombaro Lungo, la seconda cisterna scavata in roccia più grande d’Europa. Quindi prosegue per Piazza Pascoli e qui si addentra nella valle del Sasso Caveoso, dove si visitano una Casacisterna, con sistema di canalizzazione e raccolta delle acque piovane ancora funzionante, ed un Palombaro di raccolta di acque piovane, con neviera, canali di recupero e “di troppo pieno”.

 

LUOGHI VISITATI DURANTE IL TOUR

  • PALOMBARO LUNGO

Il Palombaro Lungo è situato sotto la Piazza Vittorio Veneto nel pieno centro storico della città di Matera. Si tratta della seconda cisterna più grande d’Europa dopo quella di Instambul, interamente scavata nella roccia calcarenitica, paragonabile ad uno spazio occupato da un palazzo a cinque piani. Misura infatti tra i 15 e i 17 metri di profondità, tra i 10 e i 12 in larghezza ed è lungo 60 metri, riuscendo a contenere all’incirca 5 milioni di metri cubi d’acqua.

Esso raccoglieva in gran parte le acque di drenaggio delle colline poste al di sopra del cosiddetto “Piano”, occupato dall’attuale centro storico, le quali venivano canalizzate verso la Piazza Vittorio Veneto, per essere qui raccolte, destinate a soddisfare il fabbisogno idrico della popolazione materana.

Il Palombaro Lungo fu realizzato attorno alla metà del 1800 per volere di Monsignor Di Macco che volle cercare di risolvere il grande problema della gran penuria d’acqua che affliggeva la città, sorta su un territorio roccioso che per la sua natura calcarea e sedimentaria non presentava falde acquifere né sorgive, né corsi d’acqua superficiali.

In posizione piuttosto centrale, sulla piazza compariva anticamente la bocca del Palombaro Lungo, insieme a quelle di altri due palombari posti sempre sotto la principale piazza cittadina, il Palombaro Circolare e il Palombaro Grande. Da queste bocche la popolazione prendeva acqua con i secchi, e tutt’oggi i materani ricordano la piazza come la “Piazza della Fontana”, anche per la presenza di una Fontana monumentale fatta erigere la Ferdinando II nel 1735.

Il Palombaro Lungo, insieme al resto degli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto, è stato riportato alla luce nel 1991-92 in seguito a lavori di riqualificazione della Piazza, e da allora è stato reso fruibile per i visitatori e rappresenta una vera peculiarità della città di Matera. E’ attraversato da una passerella in ferro che lo percorre in tutta la sua lunghezza e profondità e in esso si possono ammirare le pareti intonacate a “cocciopesto”, una malta speciale che rendeva le pareti inpermeabili.

  • CASACISTERNA 

Con la realizzazione delle strade carrabili nelle valli dei Sassi (attuali Via Fiorentini e Via Bruno Buozzi) e l’arrivo dell’acquedotto Pugliese nel 1927, finalmente negli antichi rioni veniva portata acqua potabile, con fontanelle pubbliche posizionate lungo le strade dove gli abitanti, soprattutto le donne o ragazzi e ragazze, si recavano a prendere acqua con brocche e gerle.

Fino ad allora gli abitanti dei Sassi avevano potuto soltanto disporre dell’acqua piovana raccolta all’interno delle cisterne, disseminate ovunque nelle valli, esternamente alle abitazioni o all’interno di esse, spesso collegate tra loro per creare un vero e proprio sistema di filtraggio e decantazione delle acque piovane, al fine di renderle più pulite e salubri.

A partire dagli anni ’30 dunque molte cisterne andarono in disuso perché non più necessarie allo scopo per cui erano state realizzate; contemporaneamente aumentava il fabbisogno della popolazione dei Sassi di spazi abitativi, e fu così che molte cisterne inutilizzate divennero ampliamenti di case già esistenti oppure abitazioni vere e proprie per nuovi nuclei familiari che in esse trovarono maniera di adattarsi e sopravvivere.

Nacquero in questo modo numerose CASECISTERNA dove tutt’oggi restano ben visibili canali di recupero o di convogliamento, bocche divenute finestrelle e prese d’aria e di luce, tracce di intonaci sulle pareti, ecc. che raccontano di un vissuto misero e malsano, di un mondo contadino e pastorale fatto di piccole e semplici cose e tradizioni.

 

  • PALOMBARO PICCOLO DEL SASSO CAVEOSO

Come il Palombaro Lungo, anche il Palombaro Piccolo del Sasso Caveoso ha dimensioni spettacolari, sebbene più ridotte rispetto all’altro. Qui si raccoglievano esclusivamente acque piovane che in esso giungevano attraversando i terrazzamenti lungo tutto il fianco della parete partendo dall’alto della valle.

In particolare ad esso risultano collegate cisterne vicine, che presentano canali di recupero e di “troppo pieno”, destinati questi ultimi a versare acqua in eccesso all’interno del Palombaro.

Presenti anche due neviere, dove di inverno si raccoglieva e si ammassava la neve, mista a strati di paglia, per diventare ghiaccio ed essere utilizzato dagli abitanti dei Sassi in estate per la conservazione degli alimenti, oppure per fare sorbetti, o ancora per la cura di febbri altissime, per le quali non vi erano medicine e altri rimedi terapeutici e curativi.

 

INFORMAZIONI SUL TOUR

Durata: 2,5/3 ore circa

Difficolta: facile, turistica

Si consigliano scarpe e abbigliamento comodi.

Il tour si effettuerà con un numero minimo di partecipanti e opportune condizioni meteorologiche.

Costo del tour € 20,00 adulti/gratuito per ragazzi fino a 14 anni

Il costo comprende ingressi ai siti considerati lungo il percorso di visita (Palombaro Lungo, Casacisterna, Palombaro piccolo).

Obbligatoria la prenotazione.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni

IMMA DI CUIA
Cell. 339.3036752
info@guidaturisticamatera.com