Ben visibili le tracce della presenza dell’uomo sin dalle epoche preistoriche nel territorio della Murgia materana, a cominciare dall’uomo cacciatore-raccoglitore del Paleolitico che occupa grotte naturali già esistenti trovando in esse rifugio da belve feroci ed intemperie, per continuare con l’uomo neolitico semi-nomade che si stanzia in villaggi trincerati di capanne trovando nelle zone più alte e pianeggianti dell’altopiano possibilità di coltivazione e allevamento di bestiame.
Almeno 5-6 i villaggi neolitici riscoperti nel territorio materano, molto prossimi alla città, alcuni dei quali ruotanti attorno all’unica sorgente d’acqua presente, lo , indispensabile fonte di approvvigionamento per i popoli preistorici. Tra questi villaggi particolare importanza ebbero quelli di e , dove ancora oggi restano visibili tracce di trincee e buchi per pali di capanne. Numerosissimi i reperti archeologici rinvenuti e conservati all’interno del , tra i più interessanti di tutto il Meridione d’Italia per lo studio della presenza umana nelle epoche preistoriche dal Paleolitico all’Età del Bronzo e del Ferro.
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